paragonzo s.m.
Individuo di scarso o nullo valore per l’avanzamento della condizione umana che, accecato da insondabile gigantismo dell’ego, paragona se stesso ad altro e più nobile spirto nel tentativo goffo e raffazzonaticcio di magnificare la propria modestia e/o di dotare di una fuorviante copertura ideologica marachelle e birbanterie.
[Comp. di gr. pará ‘di presso, come, a seguire’ e gonzo, ovvero ‘stupidotto, minchiottello, semplicione’].
Esempi di paragonzo
Arrigo Sacchi come Che Guevara («IlGiornale.it», 1 aprile 2016)
Berlusconi come Socrate e Galileo («Iltempo.it», 22 giugno 2015)
Nibali come Leonardo da Vinci («La Stampa», 21 luglio 2014)
Beppe Grillo come Nelson Mandela («La Stampa», 14 settembre 2015)
Salvatore Cuffaro come Gandhi («La Repubblica» (Palermo), 23 gennaio 2008)
Emilio Fede come Orson Welles («l’Unità», 27 febbraio 1998)
Jaden Smith come Galileo («fanpage.it» 21 ottobre 2015)
Madonna come Picasso («tio.ch», 23 luglio 2015)
Patrizia D’Addario come Giovanna D’Arco («Gazzetta di Reggio», 6 febbraio 2010)
Morgan come Nietzsche («ilsussidiario.net», 21 novembre 2014)
Mourinho come Albert Einstein («SkySport», 26 aprile 2011)
Berlusconi come Napoleone («l’Unità», 11 febbraio 2006)
Pelé come Michelangelo («GazzaNet», 20 febbraio 2012)
Tavecchio come Kennedy («GazzaNet», 3 agosto 2014)
Padre Fedele come Gesù («Il Secolo XIX», 25 giugno 2015)